Guidare le informazioni

Sep 21, 2012 by     36 Comments    Posted under: Inspiring The Leader

Il pilota, maestro di management di se stesso e degli altri

Quale nesso può mai esserci tra un pilota e le informazioni? Nessuno, penseremmo, e invece il nesso c’è. Quello che segue è tratto dall’ e-book “Le informazioni da domare”, anzi è un “q-book”, essendo un libro della serie Qhaosing, l’arte del management creativo.

Il nesso c’è perché guidare l’auto, anche se è un’azione che ormai compiamo automaticamente, è un’attività che richiede di affidarsi ad una mole enorme di informazioni (infatti quando guidiamo, ci fidiamo del contachilometri, del contagiri, del parabrezza, ma anche del freno e dell’acceleratore). E guidare un’auto non differisce nel concetto dal guidare un gruppo di persone, o un’intera impresa. Anche in questi casi, infatti dobbiamo affidarci ad una serie di informazioni che ci arrivano da marketing, vendite, ufficio stampa (che sono come il contachilometri, il contagiri, il parabrezza, ecc.). Quante aziende sono fallite perchè non sono state in grado di crescere oltre una dimensione critica? Le piccole aziende si possono governare “a vista”. In aziende di dimensioni maggiori ci si deve affidare alle informazioni. E non è affatto scontato.

Usare un modello

E dunque, perché non usare la guida dell’auto come modello per la guida e il management aziendale ?

Ora, guidare un’auto è un’operazione che riesce più o meno bene a tutti. Su una strada rettilinea e senza ostacoli, difficile distnguere un bravo pilota da uno mediocre. Le cose cominciano a cambiare in presenza di strade con curve, si complicano ulteriormente con ostacoli lungo il percorso, ancora più complicato diventa gareggiare con dei concorrenti, che come noi, vogliono arrivare primi.Ma più arduo di ogni altra cosa risulta guidare un’auto “stramba”, le cui informazioni sono del tutto inaffidabili.

Cioè, provate ad immaginare di guidare un’auto con un volante che sterzando a destra vi fa girare a sinistra,  oppure con i vetri del parabrezza che deformano così tanto la strada da dare l’impressione di una curva a destra quando in realtà la curva è a sinistra e viceversa. In altre parole, tutt’altro livello di difficoltà è guidare un’auto che ci fornisce dati e informazioni del tutto inaffidabili. Come fareste in questo caso?

E la domanda è una delle più importanti, perché rispondere significa essere in grado (sempre in teoria) di guidare intere organizzazioni senza contare ciecamente sulle informazioni che riceviamo o pre-trattandole opportunamente.

Se certe informazioni di marketing ci scoraggiano dall’investire in una certa area del mondo, dobbiamo fidarci ciecamente e rinunciare all’investimento o possiamo fare altro?guidare intere organizzazioni senza contare ciecamente sulle informazioni che riceviamo o pre-trattandole  opportunamente. Ed è la stessa domanda che nel q-book “Le informazioni da domare”, Manny, il giovane manager alle prese con l’esercizio di guidare l’auto stramba, si sente rivolgere da Trainè, il coach di Qhaosing® S.p.A.

Manny si trova in prima persona alle prese con l’auto stramba, gli viene chiesto di guidarla, e in seguito, comprende insieme al coach alcuni fondamentali principi di gestione delle informazioni:

  1. L’eccesso delle informazioni ci porta a comportamenti e azioni inconsce, molto pericolose in caso di cambiamenti di contesto rapidi;

Quando siamo sommersi da informazioni, di fatto è come se ne annullasismo il valore e cominciamo a lavorare di istinto, abbandonando l’approccio razionale.

  1. Spesso adottiamo uguali strategie di gestione delle informazioni anche quando i contesti cambiano, il che ci fa finire fuori strada;

Cambiare è difficile, il che significa che tendiamo a fare sempre le stesse azioni anche quando le condizioni cambiano (ad esempio Manny continuava a sterzare a sinistra per girare a sinistra pur avendo tra le mani un volante che si comportava in modo opposto)

  1. Guidiamo i nostri gruppi di lavoro, le nostre aziende, le nostre squadre di calcio, perfino le nostre famiglie, avendo davanti un parabrezza che si deforma con il passare del tempo;

Il tempo, la nostra esperienza ci fa diventare più esperti ma anche meno flessibili, e in qualche modo è come se il parabrezza che abbiamo davanti si deformasse. Quindi ciò che vediamo davanti non è più reale, bensì il risultato della deformazione ma non ce ne rendiamo conto

  1. Possiamo conoscere il grado di deformazione dei nostri filtri, poggiandoci su punti di riferimento esterni al contesto (espediente per demolire le strutture di pensiero)

Possiamo ovviare ai nostri stessi filtri semplicemente usando fonti di informazioni diverse, ad esempio il consiglio di una persona che ci conosce poco, e che può offrirci obiettività.

E come fareste se invece di guidare voi, fosse qualcun altro a dover guidare l’auto stramba? Come lo aiutereste?

(tratto da “Le informazioni da domare” Ed. Lulu, della serie “Qhaosing, l’arte del management creativo”).

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Inspiring sentence

However good or bad a situation is, it will change.

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